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Valutare una società Ecommerce. Metodi, Esperienze e KPI

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Come valutare una società di Ecommerce? Quali sono i metodi e le variabili per una corretta valutazione? Ci sono esperienze e Case History in Italia e all’estero? Queste sono alcune delle domande alle quali proviamo a dare risposta in questo articolo grazie all’eserienza maturata dal Management Team di E-development, società specializzata nelle start up e gestione di Negozi onlime.

Dalla mia esperienza in compravendita di siti ecommerce in Italia in particolare nel settore farmaceutico (www.farman.it  ) e del Pet (www.zampando.com ) abbiamo individuato delle Linee guida, Metodi e KPI sulla valuation di una società ecommerce. Ecco cosa abbiamo imparato.

Customer Base fidelizzata

A nostro avviso il parametro più importante per valutare correttamente un ecommerce è la fidelizzazione della Customer base. In termini di KPI il valore da misurare è quante volte un cliente riacquista dal vostro sito ecommerce.

Per avere una KPI solida un buon ecommerce deve avere un tasso di riacquisto medio per clienti di almeno 3 vendite l’anno.

Il risultato, ovviamente, dipende dalle caratteristiche del sito ma, anche, dal settore merceologico. Quali sono i settori settori Migliori? Sicuramente i Pet Store (per effetto dall’acquisto di prodotti alimentari), i siti di Gaming (a causa della Ludopatia) e il Turismo.

Prodotti Innovativi e Gamma di Prodotti Ampia

Avere prodotti unici e innovativi per la vendita online è senz’altro un vantaggio. Tuttavia, se la vostra offerta è fatta principalmente di pochi articoli di “nicchia” il valore della società non sarà altissimo .

Le società ecommerce con valuation più alta sono quelle che hanno una gamma prodotti superiore a 5.000 referenze.

Il mix ideale è avere prodotti unici o “private label” accompagnati da una gamma più ampia di prodotti di marca. Anche in questo caso Amazon ci aiuta a spiegare meglio il Business Model. Su AMAZON trovate Kindle (prodotto unico e protetto da brevetto) ma anche un’infinità di articoli per tutti i gusti e per tutte le tasche. Un altro esempio di un ecommerce un po’ meno popolare che sta seguendo questa strategia è quella di MUKAKO (www.mukako.com ) che ha brand e prodotti molto conosciuti nel settore “Prima Infanzia”ma anche un prodotto unico come MUTABLE che ha raccolto 1 milione di euro attraverso la piattaforma di crowdfunding Kickstarter (www.kickstarter.com ).

Il marchio può aggiungere valore

Su questo tema abbiamo già fatto alcune considerazioni nell’articolo su “quanto vale un marchio ecommerce”. La forza di un marchio ecommerce e la sua online reputation possono giocare un ruolo significativo? SI. Come abbiamo già detto in un recente articolo (il valore di un brand Ecommerce ) a nostro avviso; un marchio, rappresenta con la sua storia e credibilità un elemento chiave di differenziazione e di valutazione per un’azienda ecommerce.

Nella nostra esperienza diretta fatta in Italia con società piccole e marchi poco noti, il brand ha avuto un impatto minimo (purtroppo). In mercati più maturi ed abituati a questo tipo di negoziazione come quello americano il traffico sul sito, la reputazione online e il feedback dei clienti sono stati dei moltiplicatori importanti nell’algoritmo di valutazione di società ecommerce.

L’importanza del margine lordo

Un compratore esperto saprà che le imprese di ecommerce tendono ad avere un margine inferiore rispetto ad altre imprese del settore Digital. In compenso si tratta di Business più stabili, meno rischiosi ma soprattutto con un trend che cresce nel tempo.

Partendo da questa base è importante che il 1° margine (Gross Margin) e il margine lordo siano sufficientemente ampi. Un 1° margine (ricavi – costo del venduto – costi di spedizioni – transaction feed) tra il 10% e il 20% garantisce delle buone prospettive di generare Utili nel medio/lungo termine.

Il traffico organico è Strategico

Come con tutte le attività online, il traffico organico entrerà nella valuation come indicatore di quanto è ottimizzato il vostro ecommerce.

Dalle nostre rilevazioni gli ecommerce che hanno un costo di acquisizione inferiore al 5% del fatturato generano utile. Se, invece, ragioniamo in termini di traffico, il volume del traffico organico deve essere superiore al 50% del totale per avere una valuation più alta.

In prospettiva una variabile da considerare sarà l’ottimizzazione sui dispositivi mobili. I potenziali acquirenti cercheranno sempre più siti “a prova di futuro”; il che vuol dire siti con una buona customer experience su smartphone e tablet.

Conclusioni

Purtroppo, in Italia ci sono poche case history di compravendita di ecommerce. In mercati più evoluti (USA, UK e Germania) per avere un buon “deal” (2 o 3 volte il fatturato) è necessario avere un corretto mix tra 3 indicatori:

  • di Business (Gamma Prodotti; Margine, Break Even)
  • d’immagine (brand reputation, Customer base fidelizzata e feedback dei clienti)
  • KPI “Digital” (Costo d’acquisizione, Volume traffico organico)

E-development al servizio delle PMI che vogliono entrare nel Mondo Ecommerce 

E-development è un Management Team di professionisti della Digital Economy. Con oltre 20 anni di esperienza nella Start Up e nella Gestione di progetti Digitali abbiamo attivato un modello strutturato che punta all’analisi e al miglioramento dei risultati aziendali attraverso l’Innovazione. Insomma…. guardiamo innanzitutto i RISULTATI.

Se vuoi saperne di più contatta Massimiliano Masi (m.masi@e-development.it )