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Tutti pazzi per “.eu”: …. tranne in Italia

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Hanno superato quota 800.000 le richieste per poter disporre del nuovo dominio internet europeo con suffisso ".eu", che diventato ormai una realtà, fa concorrenza ad altri suffissi presenti sul web: ".com" e ".org". E' quanto ha annunciato, dopo quattro mesi di registrazioni riservate ai titolari di marchi registrati, il consorzio Eurid, fondato dal Centro Nazionale delle Ricerche, attraverso l'Istituto di Informatica e Telematica di Pisa, assieme ai registri Internet di Belgio e Svezia. Dal 7 aprile 2006 Eurid ha spalancato le porte a tutti i cittadini, consentendo ai maggiorenni residenti nell'Ue di registrare un numero illimitato di siti web o indirizzi di posta a targa ".eu".

Circa 346mila domande, ricorda il Cnr in una nota, erano state raccolte durante la fase "sunrise" (dicembre 2005-aprile 2006) che riconosceva diritti di priorità ad aziende, enti pubblici e titolari di altri marchi tutelati come, ad esempio, lo stesso cognome.

Ad essi si sono aggiunte dal 7 aprile, in meno di cinque ore, quasi 500mila richieste che hanno portato il totale parziale delle domande a quota 833.026.

Ulteriore testimonianza dell'interesse riservato dai navigatori europei ai nomi ".eu" è anche il numero di contatti ricevuti dal sito www.eurid.eu, che va ben oltre il milione. Ma in un quadro continentale abbastanza confortante, sembra fare eccezione l'Italia che, nonostante la partnership del Cnr nel consorzio Eurid, non ha certo brillato per numero di registrazioni. Nella classifica degli stati europei più attivi, rileva il Cnr, c'è infatti la Gran Bretagna (213.264 richieste) seguita da Germania (177.117), Olanda (117.434), dal sorprendente Cipro (67.400) e dalla Svezia (56.529).

L'Italia a metà aprile ne contava solo 24.835. Anche se non sono ancora disponibili statistiche recenti sui nomi a dominio più richiesti, l'ultimo dato ufficiale vede in testa l'ambitissimo "sex.eu" con 281 domande solamente nella fase "sunrise". I cittadini che vogliano registrare un dominio ".eu" dovranno rivolgersi a una delle imprese accreditate (i cosiddetti "registrar"), indicati sul sito di EURid (The European Registry of Internet Names): il nome a dominio ".eu" sarà attivato nel giro di poche ore. I costi di registrazione variano all'interno dell'UE, e le tariffe totali applicate (dal "registrar" e dal registro) partono da un minimo di 12 euro.

Nella fase di apertura, in caso di più richieste per uno stesso nome a dominio, verrà registrata la domanda prima arrivata. L'intero sito web delle istituzioni UE, nonché tutti gli indirizzi di posta elettronica dei funzionari europei, sono passati all'estensione ".eu" a cominciare dal 9 maggio (la "giornata dell'Europa"). Gli indirizzi vecchi continueranno a coesistere, insieme con quelli nuovi, per almeno un anno.

"Oggi – ha commentato la Commissaria per la Società dell'informazione e i media, Viviane Redingla società della conoscenza competitiva che è l'Europa diventa particolarmente visibile agli occhi del mondo su internet".

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