Ogni azienda che produce o distribuisce prodotti alimentari dovrà conoscere il percorso di materie prime, semilavorati e prodotti alimentari che giungono, partono o semplicemente transitano dalla propria azienda.
Questo significa, in breve, che di ogni lotto di prodotto finito immesso sul mercato, l’azienda deve sapere sempre:
– a chi è stato consegnato, quando, con quale documento e mezzo
– quando è stato prodotto e con quale processo lavorativo
– quale materie prime sono state utilizzate in produzione: qualità, lotto e fornitore.
Uno sforzo organizzativo ed economico non indifferente per le aziende, ma anche un’opportunità per rivedere i propri flussi logistici rendendoli più efficienti sia in termini di precisione che di velocità anche attraverso l’introduzione di nuova tecnologia, che viene in aiuto alle imprese del settore.
Due le tecniche possibili: il diffusissimo (anche perché proposta dalla INDICOD-ECR) codice a barre stampato sul prodotto o sulla unità commerciale (imballo/cartone) o sull’unità logistica (pallet/bancale) e la più moderna tecnologia RFID, che consiste nell’applicazione di un microchip su ogni prodotto in grado di trasmettere, a brevi distanze, un segnale radio che identifica univocamente sia l’articolo che il lotto di produzione. Una tecnologia, quest’ultima, già utilizzabile, ma troppo costosa e, dunque, ancora poco diffusa.