In genere si tratta di uomini d’affari con un profilo professionale qualificato e di età compresa tra i 30 e i 35 anni, pur arrivando talvolta ad avere 60 anni. Vantano un’esperienza decennale come manager permanenti in aziende o istituzioni pubbliche ed hanno avuto a che fare con diversi ambienti lavorativi.
Sono dotati di personalità poliedrica, stimolati dalle nuove esperienze, desiderosi di rimettersi continuamente in gioco e con ottima capacità di problem solving e gestione dello stress.
Un temporary manager tendenzialmente sceglie di essere tale, ovvero di offrire ai propri clienti know-how e skills personali. Oltre ad essere un buon manager deve essere in grado, per avere successo come temporary manager, di entrare in una nuova realtà aziendale con deroghe e poteri propri del management aziendale, imparando a gestire il personale, ad acquisirne la fiducia per creare un buon clima lavorativo, condizione indispensabile per avviare una proficua e valida collaborazione.
Vista la crisi che recentemente sta colpendo anche i cosiddetti “colletti bianchi” è possibile che, a breve, aumenti il numero di risorse, in avanti nell’età, che tenderanno, per necessità, a riciclarsi nella consulenza a tempo. Per questo è bene valutare bene i consulenti da inserire in azienda. Noi proviamo a sintetizzare i profili, le caratteristiche e le motivazione dei manager a tempo nei prossimi anni.
Il cinquantenne illuminato – è una persona professionalmente arrivata che sente il rischio di espulsione dal mercato del lavoro, ha voglia di rimettersi in gioco, è convinto che possa migliorare la sua posizione, puntando su se stesso, non ha timore dei cambiamenti.
Il giovane ambizioso – è attratto dalla sfida e dai possibili ritorni economici; ama i cambiamenti costanti, trova stimoli e motivazione nel cambiamento continuo, pianifica tutto con estrema cura, valutando attentamente le proprie aspettative e aspirazioni personali, il reddito di lungo periodo e il trade off tra vita privata e vita lavorativa.
Il pensionato annoiato – è un manager maturo con una situazione economica e finanziaria tranquilla, arriva ad accontentarsi di lavorare “sottocosto” pur di lavorare e mantenersi attivo. Nel lavoro è molto sereno in quanto può sempre scegliere i progetti che desidera portare avanti.
Il cinquantenne spaventato – è prossimo alla pensione ma deve lavorare ancora qualche anno. Occupa un posto a rischio espulsione, ha ottime capacità e vede il TM come una soluzione temporanea ai propri problemi.
Il disperato – ha varcato i 45/50 anni, ha perso il posto di lavoro e cerca un lavoro per guadagnarsi da vivere.