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Più controllo del Business con i Market Report

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 A dire il vero questo tipo di approccio può essere esteso a qualsiasi ambito: dalla medicina allo sport, dalla politica alla cucina, l’’invito resta sempre lo stesso: “informarsi ed avere pochi dati di riferimento per evitare quel facile qualunquismo tutto italiano che spesso contraddistingue le cosiddette chiacchiere da bar”.

In questo percorso per cercare di individuare STRUMENTI, METODI, TEMPI, TECNOLOGIE e CASE HISTORY un capitolo importante è rappresentato dalle motivazioni. E’ indiscusso che per poter avere un attento controllo della situazione aziendale è necessario che ci sia da parte della proprietà aziendale la ferrea volontà di analizzare le variabili essenziali di business con uno spirito positivo e propositivo. Cosa vogliamo dire? Che i numeri non devono rappresentare il pretesto o lo strumento per “cazziare” dipendenti e collaboratori ma lo strumento operativo per attivare azioni concrete per migliorare i processi, realizzare iniziative, compiere scelte aziendali supportate da fatti e numeri e non da semplici sensazioni.

IL METODO – a livello organizzativo è indispensabile che ci sia internamente o esternamente (servizi in outsourcing) alla struttura aziendale una figura professionale responsabile dei numeri chiave.
E’, essenzialmente una figura di market analyst che deve avere il compito di RICERCARE, AGGREGARE, ANALIZZARE, COMMENTARE e INDIRIZZARE i numeri chiave di un’azienda. La ricerca dei dati di mercato (ESTERNI) con l’avvento di internet ha decisamente ridotto i costi ed i tempi di rilevazione. E’, infatti, diventato piuttosto semplice reperire una serie di informazioni sulle variabili essenziali di un mercato come possono essere quelli demografici (popolazione residente, composizione delle famiglie, età, sesso, ecc.), economici (Prodotto interno lordo, consumi, ecc.) o sociologici (profilo di consumo, propensioni all’acquisto, ecc.).
Paradossalmente, a volte è più complesso ricercare i dati interni aziandali (fatturati, ordini, tempo di evasione dell’ordine, tempo medio di pagamento, ecc. ) che non vengono valutati e organizzati attraverso sistemi semplici (Foglio excell) o complessi (Datawarehouse) in base alle dimensioni delle variabili analizzate.

L’aggregazione e l’analisi, invece, presuppongono una forte capacità di sintesi ed una sensibilità a riconoscere tendenze e scenari di mercato. Un errore nel quale è facile cadere, è la sindrome da eccesso di informazioni, un processo psicologico a cui spesso assistiamo entrando in azienda, nel qual si passa in brevissimo tempo da un’assenza assoluta di informazioni ad una sorta di voracità di dati che necessita di un livello di informazioni, di tempo e di costi che spesso le aziende non possono a sostenere. In questi casi non bisogna mai perdere di vista quello che è il vero obiettivo di un sistema informativo aziendale: supportare e semplificare le decisioni. Per fare questo bastano pochi dati essenziali che spetterà al Market Analyst individuare e sintetizzare possibilmente in un Report da 1 Pagina che deve essere sempre sulla scrivania di chi prende le decisioni (Imprenditore, direttore generale, ecc.).

Terza ed una fase è quella del Commento ed indirizzo: in questo caso parliamo di un’attività qualitativa e strategica in cui i numeri si trasformano in azioni concrete da realizzare nel breve (tattiche) o nel medio/lungo (strategiche) termine. E’ un’attività fatta di incontri periodici, di meeting strutturati in cui si confrontano ruoli e posizioni aziendali con il sostegno di numeri interni ed esterni. Anche in questo caso c’è dietro l’angolo, il rischio incombente di leggere o presentare i dati in maniera funzionale ai propri obiettivi o alle proprie convinzioni, senza leggere la reale essenza del numero stesso. Un esempio di questo uso distorto dei numeri viene dai commenti ai risultati elettorali, in cui ciascun partito o esponente politico confronta i dati con quelli più coerenti con la propria idea. Il risultato? Si sottovalutano processi e cambiamenti in atto che si ripercuotono negativamente sulle scelte future.

 

Massimiliano Masi (www.e-development.it)

m.masi@e-development.it 

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