Home Case History Più competitivi con la lean production. Il caso Meneghetti

Più competitivi con la lean production. Il caso Meneghetti

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Meneghetti Spa è un’azienda italiana leader nella produzione di piani di cottura e forni da incasso per cucine. Fondata negli anni ’60 come fabbrica di componenti per elettrodomestici, nel 1985 l’azienda si è specializzata nella produzione di piani di cottura da incasso, raggiungendo una posizione di leadership nel mercato nazionale e terza nel settore a livello mondiale. Nel 2007 l’azienda ha raggiunto un fatturato di oltre 77 milioni di Euro e impiega 200 addetti, il 30% dei quali assunti negli ultimi tre anni. Una crescita legata da un lato alla vasta gamma di prodotti diversificati e completi che soddisfano le richieste di una clientela molto eterogenea e dall’altro anche al processo di internazionalizzazione che la società ha perseguito già dagli anni ’90, raggiungendo oggi una quota destinata all’export pari all’85% della produzione.

Di recente la Meneghetti Spa ha avviato un processo di razionalizzazione e riorganizzazione dei suoi processi produttivi con l’obiettivo di evitare la delocalizzazione produttiva verso l’estero e di potenziare, al contempo, le proprie maestranze italiane. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’adozione di un modello produttivo noto come “modello Toyota”. Si tratta della lean production, un sistema che ha consentito all’azienda di ottimizzare l’uso e il tempo lavorativo di tutti gli impianti aziendali e di aumentarne la competitività a livello internazionale.

La scelta strategica e controcorrente della Meneghetti è stata quella di investire in nuovi processi produttivi in Italia senza impoverire il nostro sistema economico e rifiutando la strada della delocalizzazione. Una strada, quest'ultima, diventata per molte aziende "made in Italy" quasi una scelta obbligata per migliorare la propria competitività sfruttando i minori costi di manodopera all’estero stanno dando primi importanti frutti. Gli investimenti sinora effettuati hanno consentito un miglioramento globale del business sia nel mercato italiano che in quello tedesco (con una crescita per entrambi i mercati di circa il 2%) e un consolidamento della posizione anche nel mercato europeo. Il banco di prova vero e proprio per l’azienda è il mercato inglese: in Gran Bretagna, primo mercato in Europa, l’azienda punta a raggiungere nel prossimo triennio i 200.000 pezzi venduti.

Nel frattempo crescono le vendite anche in atri mercati, soprattutto dall’Australia dove si registra un incremento di 10.000 pezzi rispetto a quelli venduti nel 2006 (pari a +4%). Il segreto di questo successo sta nella contrazione dei tempi di sviluppo dei prodotti da 24 a 6 mesi e di passaggio dal prototipo al prodotto finito (da 3 mesi a 3 settimane). Il Direttore Generale Gianni Meneghetti soddisfatto della strategia adottata racconta: «nel 2008 investiremo 2 milioni di Euro, dopo i 5 impiegati nel 2007, in logistica, formazione, ampliamento e ammodernamento dello stabilimento. Abbiamo creato 4 unità operative elementari (assemblaggio semilavorati, siliconatura, montaggio forni e montaggio piani) secondo una logica “in linea” che parte a valle del processo produttivo, garantendo un controllo totale sulla qualità del nostro prodotto. Continueremo a potenziare il know-how delle nostre maestranze. Anche i clienti percepiscono che nella realizzazione del prodotto sono stati messi al centro dell’attenzione la qualità, il processo, il prezzo, il servizio e non ultimo, il rispetto dell’ambiente».

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