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Più Coach e meno Leader

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Come essere leader nella propria azienda? Sono in molti a porsi questo interrogativo, senza riuscire a trovare una risposta univoca. Forse perché una ricetta “certa” non esiste, o per lo meno, non è ancora stata trovata.
Know-how e conoscenza restano elementi fondamentali. Ma non sono più le uniche qualità richieste ad un “buon” capo. Sempre più spesso gli esperti indicano il leader dovrà somigliare più ad un coach, che ad un capo. Bandite dunque le vecchie strategie autoritarie di comando, a vantaggio di forme di leadership dolce”.
Ecco che per essere un Manager (gestore di risorse) si devono possedere anche qualità, quali l’umanità, empatia e la capacità di ascolto.
Perché a fare la differenza, infatti, nel breve periodo, saranno sempre più le qualità umane della persona, le uniche insostituibili (con la tecnologia) e non replicabili.
Coaching significa avere un team affiatato su cui poter contare in ogni momento: un “uomo solo al comando”non è un leader perché non è punto di riferimento per nessuno. Un buon coach deve saper compiere le scelte giuste al momento giusto, deve essere propositivo e positivo, speranzoso ma privo di falsi entusiasmi, deve credere nel suo lavoro e nelle possibilità dei propri uomini, deve imparare a conoscerli ascoltandoli.
Se essere un buona coach è difficile, esserlo nelle piccole aziende è ancora più complicato, in quanto , spesso, gli viene richiesto di ricoprire contemporaneamente il ruolo di leader, manager e risorsa operativa. Sarà importante comunicare efficacemente con i propri collaboratori per far comprendere in modo inequivocabile il suo disegno strategico ed indicare le diverse modalità di impiego di ogni risorsa.

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