E’ on air dal 24 dicembre la nuova versione dello spot della Lancia in favore della tutela dei diritti umani. Nello spot compaiono 6 premi nobel per la pace. La voce narrante scelta per la versione italiana è Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura, che ha accettato di partecipare allo spot, gratuitamente proprio come gli altri Nobel, dopo aver visto i primi passaggi tv. “Abbiamo chiesto a Dario Fo di partecipare con la sua voce”, ha dichiarato Olivier Francois, AD di Lancia Automobiles, “perché ci sembrava la voce più adatta a commentarlo, la voce di un artista da sempre in battaglia per la difesa di una orgogliosa dignità umana, una voce forte, innovatrice, differente. E Fo ha accettato, e di questo gli siamo molto grati, con l’entusiasmo e la velocità di cui solo i cuori grandi sono capaci. Ha definito la sua partecipazione e noi siamo d’accordo con lui.” Lo sport dura 30" ed era stato proiettato in anteprima mondiale il 12 dicembre durante il 9° Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace, di cui Lancia è sponsor principale. Alla proiezione avevano assistito, tra gli altri, il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, il leader degli U2 Bono, Penelope Cruz, Carla Bruni, Ingrid Bétancourt, Kerry Kennedy, ed i Premi Nobel Frederik Willem De Klerk, Lech Walesa, John Hume, Mairead Corrigan Maguire, Betty Williams.
Diverse reti televisive internazionali e operatori del mondo della comunicazione hanno condiviso il progetto di Lancia e trasmetteranno il filmato. Un sedile vuoto, un'assenza palpabile, un silenzio assordante. Da un key visual essenziale, ma di grande portata, nasce una campagna di comunicazione fuori dagli schemi, che parla di pace e di rispetto dei diritti umani, e che è dedicata a chi per la libertà di tutti ha perso la propria.
Il breve filmato si apre sulle Lancia Delta, vetture ufficiali del Summit, tutte nere in arrivo presso l'Hotel de Ville di Parigi, sede dell'incontro. I Premi Nobel convenuti al Summit scendono uno a uno. Si apre la porta dell'ultima Delta, che a differenza delle altre è bianca, ma non ne scende nessuno: il sedile è vuoto, chi deve esserci non c'è.