Le principali minacce per il comparto del mobile imbottito italiano
Nonostante la ripresa in corso, il settore sembra mantenere ancora inalterate quelle caratteristiche strutturali che costituiscono un elemento di debolezza costante che, associati a fattori esterni più o meno imprevedibili, possono costituire una seria minaccia per il comparto.
FATTORI DI DEBOLEZZA STRUTTURALE
– mercato del lavoro rigido;
– elevati costi dell’energia;
– difficoltà di accesso al credito e alla finanza agevolata e poca informatizzazione e scarsa attrattività dei capitali esteri;
– carenza delle infrastrutture (es. per la logistica e la distribuzione delle merci);
– politiche di formazione e qualificazione delle risorse umane;
– scarsa ricerca ed innovazione;
– elevata pressione fiscale;
– struttura produttiva frammentata caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese;
– gestione familiare
– mancanza di management incapace di elaborare strategie di largo respiro e a sostenere processi di crescita dimensionale e ridotta propensione ad aprire l’azienda a competenze manageriali specialistiche;
– scarsa sensibilità verso il cambiamento;
– mancanza di un marchio identificativo del prodotto;
– mancanza di un’azione di sistema tra gli attori principali (ogni azienda rende visibili solo i propri prodotti);
– cooperazione verticale di sviluppo che avviene nell’ambito del processo produttivo (principalmente con l’obiettivo di facilitare la risoluzioni di controversie contrattuali, di adottare linguaggi tecnici e di uniformare la qualità dei materiali impiegati e di coordinare il processo produttivo) più che nelle fasi complementari (quelle innovative di generazione o rigenerazione di nuovi prodotti);
– scarso coordinamento strategico tra le imprese della filiera.
FATTORI ESTERNI:
– contrazione della propensione al consumo delle famiglie;
– instabilità della domanda estera soprattutto statunitense che aveva fatto decollare il distretto;
– emergere di nuovi competitori sulle fasce di produzione medio basse che competono sul prezzo;
– perdita di competitività di costo dovuto all’incremento del costo delle materie prime (pelle).