La mancanza di competenze linguistiche comporta la perdita di una quantità significativa di business. A rivelarlo è una recente ricerca condotta su un campione di migliaia di imprese che ha teso ad analizzare il legame che esiste tra le competenze linguistiche, la competenza culturale e la performance nell’export. La ricerca si è basata su un’analisi di dati e su un sondaggio cui sono state sottoposte circa 2.000 PMI esportatrici in 29 stati europei (UE, SEE e paesi candidati).
La perdita di business a causa di barriere linguistiche e culturali – dall’analisi è emerso che esiste un legame rilevante tra le competenze linguistiche in azienda ed il successo nelle attività di esportazione. E’ stato rilevato che una quantità significativa di business si perde per la mancanza di competenze linguistiche in azienda. L’11% del campione intervistato (quasi 2000 imprese) pari a circa 195 PMI ha dichiarato di aver perso un contratto a causa della carenza di competenze linguistiche, di cui
– 37 hanno perso contratti reali per un valore di 8-13,5 milioni di euro
– 54 hanno registrato un calo dei contratti potenziali, pari a circa 16,5 e 25,3 milioni di euro
– almeno 10 hanno perso tutti i contratti per un valore di oltre € 1 milione.
La perdita media stimata per singola impresa nell’arco di 3 anni è di circa 325 mila euro, facendo riferimento, chiaramente, facendo riferimento alle situazioni delle imprese che erano a conoscenza del business perso o potenzialmente perduto. Questa cifra potrebbe quindi nella realtà essere di gran lunga superiore. Se è vero che il business risente delle competenze linguistiche presenti in azienda, se le tante PMI esportatrici operanti in Europa potenziassero le proprie capacità linguistiche, potrebbero raggiungere utili molto significativi in tutta l'economia dell'Unione Europea.
EXPORT E PRODUTTIVITA’ – la ricerca rileva inoltre che le PMI esportatrici sono più produttive di quelle che non esportano, probabilmente agevolate anche dal confronto con altre realtà. Questo significa che se le PMI operanti in UE che esportano con successo aumentassero in numero e se quelle che attualmente esportano riuscissero ad espandere i propri mercati, allora si verificherebbe un impatto positivo e significativo sull'economia europea, con notevoli vantaggi in termini di innovazione e marketawareness, che a loro volta potrebbero avere un impatto sulla produttività nelle economie nazionali.
LE COMPETENZE LINGUISTICHE ED IL SUCCESSO NELLE ESPORTAZIONI – In 15 dei 29 paesi analizzati almeno il 50% degli intervistati ha affermato di aver previsto l’“adozione di una serie di tecniche per facilitare la comunicazione efficace con clienti e fornitori all'estero”. Il reclutamento di esperti madrelingua rappresenta una soluzione utile, seguito dall’adeguamento del sito web (oltre il 50% delle imprese in 22 paesi), con la creazione di siti web multilingua. Sono emersi inoltre 4 fattori strategici in ambito linguistico in grado di migliorare le prestazioni aziendali all’estero, ovvero:
1. definire una corretta strategia di lingua
2. assumere un madrelingua
3. assumere personale con competenze linguistiche
4. assumere traduttori o interpreti.
E’ stato calcolato che una PMI che investe in questi 4 ambiti può raggiungere una performance del 44,5% superiore a quello delle imprese che non effettuano questi investimenti. Ed è inoltre probabile che le imprese che esportano registrino al contempo anche un aumento di produttività superiore a quella che si raggiunge vendendo nel proprio paese, con un impatto aggiuntivo rilevante derivante da investimenti in competenze linguistiche.
QUALI LINGUE POTENZIARE – Quando si parla di capacità linguistiche ci si riferisce all’inglese, che è una lingua chiave per l'accesso ai mercati di esportazione, ma anche ad altre lingue, interessanti, almeno quanto l’inglese, in ambito business. Tra queste il russo molto parlato nelle regioni orientali, il francese in numerosi stati africani e lo spagnolo per l’area dell’America Latina.
CONSIGLI E PER UN BUSINESS ESTERO DI SUCCESSO
– Prendere consapevolezza dell'importanza di competenze linguistiche
– Promuovere le competenze linguistiche in azienda
– Imparare a gestire le competenze linguistiche
– Partecipare a scambi internazionali fra business-to-business
RACCOMANDAZIONI PER I GOVERNI – Anche i governi possono avere un ruolo determinante secondo la ricerca nella promozione di export di successo. In particolare a loro spetta attivare delle iniziative atte a
– diversificare la gamma di lingue insegnate, in particolare nel terziario e l'istruzione ad orientamento professionale
– favorire le esperienze lavorative all'estero
– migliorare l'offerta di interpreti e traduttori, in lingue comunemente meno insegnate lingue come cinese, arabo, russo (in Europa occidentale) e giapponese.
– incoraggiare lo sviluppo delle lingue parlate da figli dei lavoratori migranti parallelamente alla lingua nazionale del paese ospitante Paese.