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Internet. L’ICANN autorizza i suffissi .impresa

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Un provvedimento recente dell’ICANN, l’ente internazionale preposto ai nomi a dominio (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), varato a Singapore, porterà di sicuro presto ad una rivoluzione nel mondo di internet.

Nata nel 1998, l’Icann è un’azienda no profit che conta partecipanti da tutto il mondo. Opera nell’intento di rendere internet sicura e stabile, coordinando gli indirizzi della rete in tutto il mondo.

Il provvedimento autorizza le imprese private all’uso sul web del proprio nome nel suffisso del dominio e conferma che queste potranno inserire il proprio nome o quello di un proprio marchio nell’indirizzo Web da registrare. Potrà presto accadere di imbattersi, oltre che nei tradizionali suffissi .com, .org o .net, anche in nuovi suffissi, come “.apple” o “.fiat”.

Come cambiano le regole dell’ICANN

Si tratta, secondo secondo Theo Hnarakis, direttore del Melbourne It Digital Brand Services, società con sede in California specializzata in servizi internet del “maggiore cambiamento concernente i nomi di dominio dalla creazione di ‘dotcom’ (.com) 26 anni fa”.

Una decisione, per molti versi, obbligata dovuta inarrestabile crescita degli utenti registrati nella grande rete telematica. Rod Beckstrom, presidente e Ceo di Icann, parla di “un’apertura delle porte al naming system di Internet per liberare l’immaginazione globale umana”.

“L’Icann ha aperto il sistema dei nomi per scatenare l’immaginazione globale – ha commentato il consiglio dell’ente alla fine della riunione – La decisione di oggi rispetta il diritto dei gruppi di creare domini a livello massimo in ogni lingua o scrittura”. “Speriamo che questa permetta al sistema dei nomi a dominio di servire meglio tutta l’umanità”, ha spiegato il presidente dell’Icann Rod Beckstrom.

Per richiedere il nuovo suffisso si dovrà attendere il prossimo 12 gennaio 2012. Secondo le previsioni i primi a presentare domanda saranno le grandi corporation e le città, per registrare i domini generici (gTLD) di marchi famosi, o nomi di luoghi, come “.newyork”. Al momento esistono 22 gTLD (come “.com”, “.info”, “.org”), più circa 250 domini con nomi di paesi (come “.it”, “.uk”).

L’Icann stima la nascita di centinaia di applicazioni inerenti i nuovi suffissi, come .car, .love, .movie, .web, e il già tanto discusso .gay.

Chi trarrà i maggiori benefici? Probabilmente saranno le “grandi marche con un marketing chiaro e una strategia orientata verso i clienti, che consente loro di sfuttare il proprio nome in modo competitivo”, spiega Hnarakis. Pensiamo ad esempio a colossi del calibro di Apple, Toyota o Bmw, che potranno, ad esempio, lanciare a pagamento siti con il loro nome a suffisso.