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I nuovi strumenti per comunicare sul web

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La principale innovazione del web 2.0 sembra essere stata l’introduzione di nuovi strumenti, più semplici e immediati, per comunicare on line. I più famosi tra questi sono certamente il blog e i wiki.

BLOG – nato dalla contrazione di “web” e “log” indica uno strumento per creare e condividere argomenti e contenuti in formato testuale, come immagine, audio e video. E’ concepito come un diario di bordo on line aggiornabile facilmente e basato su un sistema di gestione dei contenuti (Content Management System) molto semplice. La pagina web ha una struttura che viene riempita con contenuti immagazzinati all'interno di un database. L'utente, attraverso una semplice interfaccia aggiunge testi, immagini, suoni e video e visualizza le modifiche in tempo reale. Il sistema di gestione dei contenuti consente inoltre di ordinare i messaggi (detti post), visualizzandoli in ordine cronologico, dal più recente al più vecchio. Generalmente il blog ha una struttura standard: la testata in alto, il corpo centrale e una o due colonne laterali.
Nella colonna laterale del blog vi è spesso il blogroll, la lista dei blog letti o segnalati dall'autore. In “Come si fa un blog” il sociologo Antonio Sofi spiega che “Ogni blog è una specie di regalo. Un dono di conoscenza. Ogni blog, per serio o faceto che sia, che tratti di tematiche importanti o di faccende quotidiane, è un piccolo grande dono. Un dono gratuito, […]. Perché è un dono che una persona fa ad altre persone che lo leggono, ma potrebbero anche non leggerlo, qualora questo dono non avesse alcun valore aggiunto. Il valore aggiunto di un punto di vista.” La blogosfera (l'insieme di tutti i blog) cresce a ritmi vertiginosi, raddoppiando ogni sei mesi (fonte:Technorati) le sue dimensioni; cresce al ritmo di un nuovo weblog al secondo. Tre anni fa era sessanta volte più piccola di adesso. Ad Aprile 2006 si contavano ben 37 milioni di blog; all’inizio di Agosto erano 50 milioni. La realtà, però, è più complessa, dal momento che non tutti i blog sopravvivono per un lungo periodo di tempo. Anzi la maggior parte ha vita brevissima. Secondo una ricerca Perseus che ha elaborato delle proiezioni statistiche su 4,12 milioni di blog ospitati su 8 diverse piattaforme, due terzi dei blog non sono stati aggiornati nell’arco di due mesi e, curiosamente, sono gli uomini ad abbandonare più frequentemente delle donne l’attività di blogging. Mediamente i blog vengono aggiornati una volta ogni due settimane, solo 106.579 una volta ogni sette giorni e meno di 50.000 quotidianamente. Ciò dimostra che i blog davvero influenti sono una percentuale infinitesimale di quelli esistenti e che all’interno di questo mondo è in atto un processo di selezione naturale. Se è facile aprire un blog e scrivere frequentemente, è altrettanto facile abbandonarlo e smettere di scrivere, oppure scrivere molto sporadicamente.
La discriminante è il tempo:
chi aggiorna il blog vi dedica una parte della propria giornata. Tempo impiegato non solamente per scrivere sul proprio blog ma anche per partecipare con commenti alle conversazioni trasversali tra diversi autori, operazione fondamentale per farsi conoscere all'interno della blogosfera. Sulla scia dei blog si sono recentemente diffusi anche altri strumenti che si ispirano alla stessa filosofia. I primi sono stati i photoblog, agevolati dalla diffusione delle macchine fotografiche digitali, e per la maggiore facilità di ospitare nella piattaforma di blogging le immagini fisse, meno avide di spazio e di banda rispetto ai contenuti audio e video. Accanto a questi sono nati anche i comicblog, che raccontano le storie attraverso strisce a fumetti giornaliere, e il Podcasting, favorito dal boom dei lettori Mp3.
Ogni giorno viene pubblicata una trasmissione, che può essere ascoltata sul pc o trasferita su un lettore digitale, in modo da essere ascoltata in qualsiasi momento. Infine il sistema del podcast è stato utilizzato per pubblicare video, dando il via al fenomeno dei videoblog.

WIKI – sono sistemi di Content Management System (Cms), cioè sistemi software mediante i quali le persone costuiscono insieme dei contenuti, stabilendo relazioni e gerarchie e riproducendo un web della conoscenza tematizzata e localizzata. Un motore wiki, di cui Wikipedia è l’esempio più eclatante, è l’espressione più democratica della diffusione della conoscenza attraverso la tecnologia.
La logica che muove e sviluppa i wiki è la partecipazione degli utenti a un obiettivo comune, come la realizzazione della più grande enciclopedia mondiale, la "Wikipedia", o la creazione di un glossario informatico. Il metodo di lavoro è il vero elemento innovatore: chiunque può aggiungere o modificare il contenuto (testo, immagini e video) presente in un wiki. Ecco perché si può affermare che la partecipazione libera del singolo produce un bene culturale comune, fruibile da tutti gratuitamente.
I wiki si stanno dimostrando particolarmente adatti a costituire uno spazio condiviso tra diversi addetti, appartenenti magari a differenti funzioni aziendali, per gestire in comune progetti complessi. Il wiki diviene una sorta di diario di bordo in cui vari autori possono inserire documenti, scriverli in comune, gestire gli appuntamenti del team, segnalare fonti interne ed esterne all’organizzazione.

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