Mentre Google sfida Wikipedia, ufficializzando Knol, la nuova enciclopedia che offre ai collaboratori volontari la possibilità di realizzare entrate inserendo annunci pubblicitari, gli ex-dipendenti di Google lanciano un nuovo motore di ricerca Cuil (www.cuil.com, si pronuncia come l’inglese “cool”).
Il progetto è nato dall’intuizione di Anna Patterson, storica collaboratrice di Brin e Page e mente del più grande database mai realizzato per indicizzare la rete con oltre 12 miliardi di pagine.
Dopo aver partecipato a Mountain View al progetto TeraGoogle ed alla progettazione di nuove architetture per gli algoritmi del motore di ricerca, implementando alcune nuove soluzioni per il famoso algoritmo PageRank utilizzato da Google, l’esperta informatica, tra le donne più famose nel mondo delle ricerche online, ha deciso di dar vita ad un nuovo ambizioso progetto. Chiusa la parentesi Google e richiamando intorno alla sua figura alcuni ex dipendenti del leader del searching engine, ha progettato un nuovo motore di ricerca indicizzando 120 miliardi di pagine, il triplo rispetto a Google e il più grande motore di ricerca per dimensioni oggi esistente sul web.
Cuil, questo il nome del nuovo motore di ricerca, è un termine gaelico che significa "conoscenza" e la cui pronuncia fa il verso a un termine assai di moda fra i giovanissimi e non solo, e cioè l'inglese «cool».
Secondo i suoi fondatori, Cuil dovrebbe essere preferito a Google perché lavora con un algoritmo di ricerca che seleziona le pagine più importanti meglio degli "engine" rivali, e cioè pescandole da un maggior numero di pagine Web e in modo più rapido ed economico. Al posto dei classici sistemi di ricerca basati su "page rank" (e cioè la rilevanza data dal motore alle pagine Web in base al numero di link ricevuti, algoritmo su cui si basa anche Google), infatti, cuil.com analizza il contesto di ogni pagina e il concetto sottostante la richiesta dell'utente, quindi il contenuto delle pagine rispetto alla richiesta lanciata dall’internauta. E produce risultati più soddisfacenti anche sotto il profilo della privacy per gli utenti.
Per differenziarsi da Google, infatti, Cuil ha scelto di non registrare traccia dei movimenti dell’internauta e di non conservare i loro indirizzi Ip né altri dati che permettano di ricostruire i percorsi di navigazione degli utenti. Questo spiega la scelta di utilizzare come slogan “lo storico delle vostre ricerche è il vostro business, non il nostro”. Sinora i risultati raggiunti sono stati abbastanza soddisfacenti: sono stati raccolti 33 milioni di dollari dalle venture capital. Ma il percorso per scalzare Google resta ancora molto lungo.
Il paragone con il leader dei motori di ricerca per il momento non regge per diversi motivi. Nonostante una grafica decisamente più accattivante, Cuil presenta perdonabili mancanze sotto il profilo della capacità di ricerca (nel confronto per numero di siti trovati per un termine noto come Apple il gap nei confronti di Google è imbarazzante) e del livello di affinamento del motore, ciò che non rende ancora Cuil.com veramente competitivo sono i servizi collaterali offerti agli utenti. Mentre Google abbonda di servizi (la toolbar, il desktop search, le maps ecc.) Cuil.com ne risulta abbastanza sprovvisto con tante idee ancora tutte da implementare.
In più Google è diventato un leader fra i motori di ricerca con una market share negli Usa di poco inferiore al 70%, contro il 20% di Yahoo! e il 6% di Microsoft diventando un luogo quasi obbligato nelle ricerche effettuate sul web dagli utenti di tutto il pianeta. Cuil.com potrebbe sfruttare i punti deboli di Google per portare dalla sua quegli utenti che trovano il motore di Mountain View incapace di soddisfarli dal punto di vista qualitativo della ricerca su Internet e pian piano cercare di mettere in discussione l'egemonia di Google.