Dopo il consueto tam-tam, Facebook, il sito di social network lancia Facebook Ads, un sistema che permetterà alle aziende di pubblicare annunci nelle pagine dei 42 milioni di utenti e di aprire sul sito pagine dedicate al proprio marchio. Hanno già firmato l'accordo con Facebook circa sessanta brand, alcuni dei quali di primissimo piano: Verizon Communications, Blockbuster, eBay, CBS, Chase, Coca-Cola Company e Sony Pictures Television. E ancora New York Times, CondeNet, General Motors, Joost e Six Apart. Aziende che potrebbero rappresentare una nuova sfida per il leader dei motori di ricerca, Google, e per MySpace, il primo sito mondiale di social network, che ha diffuso i dettagli del suo nuovo piano per raggiungere i suoi 120 milioni di utenti in tutto il mondo tramite un nuovo sistema chiamato HyperTargeting.
"Quello che stiamo costruendo è un enorme network basato su connessioni reali attraverso cui le persone possono condividere informazioni", ha spiegato l'amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, 25 anni, che ha fondato il sito il 4 febbraio 2004, quando era studente presso l'università di Harvard.
Facebook nacque per mantenere vivi i contatti tra fraternity e sorority degli studenti di università e licei di tutto il mondo. Anche se inizialmente nasce come comunità ristretta, con iscrizione riservata ai soli iscritti ad una facoltà universitaria, dal luglio 2007 è tra i dieci siti più visitati al mondo. "E' un modo più organico e naturale di fare pubblicità, basato su quello che fanno i tuoi amici", commenta Zuckerberg.
Il nuovo sistema pubblicitario, permetterà di capire quale pubblicità apprezzano gli utenti e consentirà alle aziende di connettersi con gli utenti e di inserire pubblicità mirata a un audience precisa. "Aiuteremo le marche a diventare parte delle conversazioni quotidiane", spiega Zuckerberg, che parla di una pubblicità virale, fondata sul passa parola tra amici su brand e prodotti. Facebook Ads offre agli inserzionisti tre possibilità:
1. Creare pagine relative ai propri marchi: con la prima opzione le aziende potranno mettere a punto delle proprie homepage all'interno del sito con informazioni, contenuti e anche applicazioni contrassegnate dal marchio che gli utenti (divenuti fan di quel marchio), potranno inserire nelle proprie pagine personali e raccomandarle così agli amici. In questo modo, ha spiegato Zuckerberg, informazioni sull'azienda saranno comunicate in modo virale a tutto il network di amici dell'utente. Ma il 'virus' si può estendere anche alle homepage esterne delle varie aziende. Se un "fan" decide, ad esempio, di acquistare o vendere qualcosa su eBay, (che è uno dei partner di Facebook Ads), all'utente viene data la possibilità di informare gli amici.
2. Sviluppare pubblicità estremamente mirate: le informazioni dettagliate che gli utenti mettono nelle proprie pagine personali (programmi tv, hobby, sport praticati e così via) rappresentano una preziosa fonte di informazioni a cui le aziende potranno attingere per conoscere e profilare gli utenti.
3. Accedere ai dati e alle statistiche relative ai milioni di utenti del sito: Facebook Ads renderà disponibili alle aziende dati e statistiche sul comportamento degli utenti del sito in relazione al loro marchio (cosa guardano, con chi parlano e le tendenze più significative che emergono all'interno delservizio).
Su questo esperimento grava l’ombra della privacy. Zuckerberg ha precisato che l'operazione non lederà la riservatezza degli utenti. E che Facebook trarrà profitto dalle informazioni offerte da milioni di utenti che li popolano, senza ricorrere a pubblicità troppo invasive, che rischierebbero di rompere il patto di fiducia che si è instaurato con i loro clienti. Resta però tutta da verificare l’accoglienza che gli utenti riserveranno a questa attività e se gli utenti saranno davvero disposti ad annoverare tra i propri amici una marca di bibite o una compagnia telefonica.