Commercio, le previsioni per Natale 2008

Vista la preoccupante crisi finanziaria in cui versa il nostro Paese ed essendo ormai prossimo uno dei peridi dell’anno più ricchi per il commercio, c’è chi si interroga su quali e quante saranno le ripercussioni della crisi economica in atto sugli acquisti natalizi. Il Natale, infatti, è per definizione il periodo più caldo dell’anno per il commercio. Ma le difficoltà denunciate dai consumatori potrebbero rallentare i consumi in questo ghiotto periodo dell’anno nel nostro paese.

Sulla basse delle difficoltà a giungere alla quarta o addirittura alla terza settimana dei consumatori la corsa ai regali natalizi inevitabilmente ne risentirà. Si prevede un calo del numero di acquirenti e della somma media che ogni italiano destinerà agli acquisti natalizi. La parola d’ordine per dicembre 2008 è senza ombra di dubbio: risparmio. Interactive Market Research, istituto di ricerche di mercato, che opera a livello nazionale e internazionale, ha condotto un’indagine online su un campione di 100 intervistati, “Natale: previsioni di acquisto”, per verificare come e quanto la crisi economica peserà sulle spese per il prossimo Natale.
– Il 56% del campione ha dichiarato che spenderà per i regali di Natale 2008 indicativamente la stessa cifra del 2007.
– Il 60% si aspetta di ricevere lo stesso numero di doni rispetto a quelli che farà, mentre un 30% teme di riceverne meno.

La spesa media che gli italiani dichiarano di preventivare per i doni natalizi è in media di 380 euro. Si stima che gli italiani spenderanno per i regali dal 6% al 18% in meno rispetto agli anni precedenti. Si preferiranno gli acquisti da destinare prevalentemente (47,8%) ai doni per i familiari più stretti. Per amici, colleghi e conoscenti gli italiani dovrebbero spendere, invece, poco o niente.

Questi dati sembrano mettere in luce una volontà forte negli italiani a non rivedere al ribasso le proprie abitudini di acquisto a Natale. Solo pochi dichiarano di voler effettivamente ridimensionare le spese a Natale; il 20% compirà acquisti d piccola entità, preferendo pensierini di poco valore ai soliti regali. Meno acquisti e minore somma spesa per singolo regalo, sono queste le tendenze che emergono con maggiore evidenza, cercando di cogliere le opportunità di risparmio offerte da outlet e grandi catene distributive. Tutti questi dati hanno condotto Interactive Market Research a suddividere la popolazione italiana in due macro categorie (in gergo cluster):
1. I tradizionalisti: persone amanti della magia del Natale, legati alle tradizioni e all’aspetto religioso della festività. Sono localizzate prevalentemente nel Sud e nelle isole e sono soprattutto donne. Tendono a festeggiare il natale con propri cari con regali di qualità. Il 33% si dichiara intenzionato a spendere oltre 400 euro, più della spesa preventivata mediamente dagli italiani.
2. I disillusi: per loro il Natale è una festa consumistica e rappresenta un’ulteriore occasione per effettuare acquisti inutili e sprechi da mettere sotto l’albero. Il 25% di questi italiani pensa di spendere per regali al massimo 150 euro.

Gli acquisti più gettonati dovrebbero essere: alimentare, soprattutto confezioni di cioccolatini, abbigliamento, editoria, giocattoli ed informatica. Accanto ai regali tradizionali, libri e giocattoli, i prodotti tecnologici dovrebbero essere tra i più richiesti. Una delle novità che potrebbe avere un vero e proprio boom è il Nabaztag, strumento che, collegato con tecnologia wi-fi al computer, permette di compiere le attività più disparate dalla lettura delle e-mail a quella delle quotazioni di borsa. Il calo per comparto:
– Giocattoli: -14,3%
– Abbigliamento: -21,7%
– Libri e musica: -18,3%
– Divertimento: -22,5%
– Viaggi: -21,9%

– Gioielli e accessori per la casa: il calo sarà superiore al 16%.

E’ probabile che saranno tanti gli italiani che rinunceranno a montagna e tropici per restare a casa durante le feste natalizie (fonte: indagine YouGov per conto della divisione Xbox). Il 43% degli italiani cercherà nuove soluzioni per divertirsi anche restando a casa, magari acquistando un oggetto che non costi troppo, che permetta di stare insieme e di divertirsi, meglio se utilizzabile non solo a Natale.

Ci si attende anche una crescita dei doni a scopo benefico: il 13% nell’indagine di Market Research dichiara di voler effettuare una donazione o un gesto di beneficenza al posto di soliti e banali regali. Chissà che il Natale 2008, a fronte di ristrettezze e necessità di risparmio non ci permetta di riscoprire i sani valori tradizionali come famiglia, amicizia e condivisione. Valori che, ormai da tempo, trovano poco spazio a Natale, periodo così ricco di consumismo e sprechi.

Massimiliano Masi

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