Cresce il numero degli anziani e, soprattutto, migliora la qualità della vita dopo i 65 anni. Il raffronto tra gli anziani di ieri e quelli del nuovo millennio. Chiuso nei suoi ricordi, nei suoi acciacchi, nelle sue solitudini. E’ un individuo con ancora molte energie e risorse, che vive la terza età con maggiore serenità, non più come un punto di arrivo, ma come un nuovo e stimolante punto di partenza.
Messi da parte gli anni di lavoro, sistemati i figli, coccolati i nipoti, sono viaggiatori, sportivi, dediti agli altri (con il volontariato) e a se stessi (tornano sui banchi di scuola). Secondo l’indagine dell’Irp (Istituto di Ricerche sulla Popolazione), i pensionati che si dedicano ad attività di varia natura sono il 36%: il 19% pratica sport, l’11% volontariato, il 6% frequenta corsi di vario genere.
La scelta delle attività cambia in base al sesso ed al titolo di studio. Le donne tendono a svolgere un lavoro di cura attraverso il volontariato; gli uomini spinti dalla curiosità, seguono interessi ed esigenze personali dedicandosi in larga parte ad attività sindacali (14%) e ad altre come il controllo dei giardini, la vigilanza davanti alle scuole, l’accompagnatore nei musei e l’addetto alla protezione civile in caso di calamità (rispettivamente il 3%, 3%, 2%, 4%).
I corsi delle università della terza età sono frequentati dal 25% degli uomini laureati, dal 36% dei diplomati, dall’11% delle donne laureate e dal 39% delle diplomate. Gli uomini sono più orientati verso la tecnologia, le donne verso la cucina, la ceramica, il cucito e il ballo. Gli anziani meno istruiti si dedicano in larga parte al volontariato: tra gli uomini il 28% con licenza media e il 29% con licenza elementare o nessuna istruzione, tra le donne il 22% con licenza media, il 47% con licenza elementare o nessuna istruzione. Per quanto riguarda lo sport, archiviata ormai l’immagine del pensionato dedito al gioco delle bocce, delle carte o alle attività di caccia e pesca, sono molto praticati il trekking e la bicicletta dagli anziani e la ginnastica, la danza e il nuoto dalle anziane.
L’anziano di oggi, inoltre, è allegro e pimpante spesso pronto ad affrontare viaggi e avventure. Secondo le stime dell’Istat, il fenomeno sta diventando sempre più consistente: nel 2001 gli over65 hanno rappresentato l'8,1% del totale dei vacanzieri. Secondo il Censis, nel 2001, i viaggiatori over60 sono stati più di 5 milioni, ovvero il 25% sul totale del turismo organizzato. Anche il giro d’affari legato al turismo della terza età registra degli aumenti: secondo elaborazioni dell'Ufficio Italiano Cambi, nel 2001 gli italiani con più di 65 anni che si sono recati all'estero sono stati 1,9 milioni (il 3,94% sul totale), con una spesa pari a 289 milioni di euro.
Per tutti gli operatori del marketing e della comunicazione, il consiglio è quello di riflettere sulle nuove tendenze e sui cambiamenti in atto nella popolazione che lasciano intravedere nuovi ed ampi margini di azione.