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Calegheri 1268: la prima rete d’impresa nel calzaturiero

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Fare rete per crescere. Sembra una reazione quasi scontata alla crisi. E invece rappresenta un percorso che poche realtà imprenditoriali stanno seguendo. Tra queste anche 4 aziende calzaturiere del Nord-Est che presentano oggi “Calegheri 1268”, una rete che si ispira, nel nome, alla Confraternita dei Calegheri, fondata nel 1268 dai calzolai veneziani a tutela del proprio mestiere.

Composta da 3 calzaturifici veneti ed uno emiliano (Gritti di Fossò, Moda di Fausto di Vigonovo, B.Z. Moda di Stra e Bruno Magli di Bologna), questa rete di imprese è la prima che nasce nel settore calzaturiero italiano, anche grazie ad un Decreto emanato proprio per sostenere la creazione di aggregazioni di PMI.

A fine di novembre le reti iscritte nel Registro delle imprese di Unioncamere erano 1, appartenenti soprattutto al settore della meccanica. Ed oggi sono in fase di studio anche altre iniziative analoghe, nel settore automotive, della ricerca e nella nautica.

Le 4 imprese che fanno parte della Calegheri 1268 fatturano complessivamente circa 100 milioni di euro l'anno. Nel processo di aggregazione sono state seguite e supportate dalla Acrib, l'Associazione calzaturifici Riviera del Brenta, da Confindustria e Modulo Marketing, società di consulenza del Gruppo Modulo.

Il presidente è Mauro Zampieri, alla guida del calzaturificio Gritti, racconta l’origine del progetto in un’intervista al Sole 24 Ore: «negli ultimi venti anni guardare oltralpe è diventato sempre più difficile. Ho provato un po' tutti gli strumenti possibili e quando è stata istituita questa formula mi sono detto ancora una volta "proviamo", pensando anche a un pacchetto di servizi innovativi».

Con il contratto di rete si punta, quindi, ad incrementare l’internazionalizzazione: «una Pmi da sola difficilmente ha la forza e le risorse per affrontare le sfide del mercato globale – prosegue Zampieri – mentre facendo rete collabora e condivide lo stesso progetto con altre pmi».

Tra i servizi innovativi, ideati dai membri della rete, anche il ritiro dell’invenduto fino al 20% dei negozianti europei, al cambio di stagione. Questi prodotti, calzatura di fascia medio-alta, adeguatamente trattati e rilucidati, confezionati in nuove scatole possono essere introdotte in nuovi canali distributivi, come gli outlet o la venduta diretta. Un nuovo modello di business per i produttori.

I vantaggi per gli associati sono molteplici e per diverse aree aziendali: 
• AREA COMMERCIALE – aiutare i rivenditori a disfarsi dell’invenduto e fidelizzarli ulteriormente cercando di ottenere da loro nuovi ordini ancora più corposi. Una logica analoga verrà utilizzata anche per campionari e rimanenze. In questo modo si punterà a consolidare la propria rete vendita.
• PRODUZIONE – il controllo diretto delle vendite, permette di conoscere i modelli ed i colori più amati dai consumatori e venduti. Informazioni che, nel medio-lungo periodo,  consentiranno di compiere scelte produttive in grado di seguire i reali orientamenti dei clienti finali e migliorare le performance di vendita.
• ACQUISTI – come accade per i gruppi di acquisti si potranno sperimentare approvvigionamenti centralizzati delle materie prime
• MARKETING – costi ed iniziative potranno essere spalmati su più imprese con un abbattimento del costo di cui ogni singola imprese deve farsi carico.

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