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Il nome per le Start up ecommerce. Come scegliere

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L’intuizione a volte può salvare, ma, in ambito imprenditoriale, non sempre basta per scegliere tra un ventaglio ampio di papabili nomi quello più efficace in termini di comunicazione e business.  Il nome per le Start Up ecommerce  è più importante di quanto si possa pensare. Ecco qualche regola per darsi un metodo. Dopo aver parlato di come creare una Start Up ecommerce e come E-development può aiutare chi vuole avviare un’impresa Digitale, oggi ci soffermiamo sulla scelta del “naming”. 

Il Metodo per Scegliere al meglio 

Le difficoltà per arrivare a definire il nome migliore sono tante. Questo spiega, ad esempio, perché vi sono consulenti specializzati nel campo del naming. In genere questi professionisti dopo un brief o brainstorming con il committente, arrivano a creare un’ampia rosa di possibilità di anche di 1.000-1.500 termini.

Ogni singola parola viene poi sottoposta ad un’ulteriore analisi con l’obiettivo di segmentare i termini, distinguendoli in categorie sulla base di alcuni criteri come – coerenza con il posizionamento del prodotto o dell’azienda – l’interesse dei clienti – facilità di ricordo e pronuncia.

Si arriva così ad avere una serie di gruppi di termini sui quali si può lavorare ancora, concentrandosi anche su sinonimi, suffissi e prefissi.

Le domande da farsi per la scelta del naming

Lanciare un prodotto/servizio con un nome convincente può aiutare a raggiungere il successo presso il pubblico. Certamente non vale l’equazione secondo la quale un buon nome è sinonimo di qualità e successo. Se il prodotto non è buono o la società che lo produce non è affidabile, il nome da solo non basterà a salvare le vendite.

Quando si sceglie un nuovo marchio può essere utile porsi alcuni quesiti sul nome individuato come.

  • E’ breve (max 7 caratteri)?
  • A chi è rivolto?
  • quanto distingue e caratterizza il prodotto/azienda rispetto ai concorrenti?
  • quali valori trasmette e soprattutto quanto sono in linea con il prodotto/azienda?
  • potrebbe influenzare positivamente l’acquirente in fase di acquisto?
  • è facile da pronunciare?
  • è di rapida memorizzazione?

Soprattutto per il mondo di Internet il nome/dominio non necessariamente deve avere un significato: si può optare per un nuovo conio che si segnala per la sonorità o facile da ricordare: pensiamo ad esempio ad Apple, Google, Ebay o Yahoo, brand molto noti ed immediatamente riconoscibili. Il loro successo deriva anche da una scelta particolarmente azzeccata del naming: in entrambi i casi si tratta di termini molto brevi, solo che il primo richiama un elemento, la mela, intorno a cui ruota la comunicazione aziendale, mentre Google risulta un termine sconosciuto ai vocabolari.

Il Processo da seguire 

Nella scelta del naming per Internet può essere fondamentale.

  1. controllare i domini web disponibili. Spesso durante la cruciale fase di definizione del naming si omette questo particolare che ormai ha un’altissima rilevanza. Un passaggio ormai obbligato per qualunque start up è la creazione di un sito web/account sui social network. Quando si giunge ad un ventaglio ristretto di papabili termini tra cui scegliere può tornare molto utile effettuare un’indagine per approfondire anche questi aspetti.
  2. analizzare tendenze e preferenze del target di riferimento. I più giovani ad esempio dimostrano di apprezzare molto acronimi e parole particolarmente brevi, come ad esempio Nike o RBK, brand lanciato da Rebook, nato proprio dall’abbreviazione di questo marchio già ampiamente consolidato sul mercato.
  3. In che lingua. Italiano, inglese o altra? Dipende essenzialmente dal mercato e dai valori che si intende trasmettere: scegliere un termine inglese per un marchio italiano che si ispira a valori come tradizione, stile, eleganza, artigianalità e creatività potrebbe risultare poco coerente.

Infine, come ultimo consiglio, ricordiamo a tutti che è il nome di un prodotto/azienda dovrebbe conservare e trasmettere ai clienti la passione e l’amore che hanno portato alla sua creazione.

Chi avesse un budget di comunicazione iniziale rilevante potrebbe commissionare una ricerca o dei focus group mirati ed investire 10-15 mila euro. Altri potrebbero, in alternativa, richiedere un supporto creativo a professionisti della comunicazione, lasciandosi guidare dalla loro esperienza e competenza.

E-development al servizio delle PMI che vogliono entrare nel Mondo Ecommerce 

E-development è un Management Team di professionisti della Digital Economy. Con oltre 20 anni di esperienza nella Start Up e nella Gestione di progetti Digitali abbiamo attivato un modello strutturato che punta all’analisi e al miglioramento dei risultati aziendali attraverso l’Innovazione. Insomma…. guardiamo innanzitutto i RISULTATI.

Se vuoi saperne di più contatta Massimiliano Masi (m.masi@e-development.it )