Home Strategia di impresa L’impegno ambientale investe le spedizioni espresse

L’impegno ambientale investe le spedizioni espresse

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La green economy rappresenta per molti una nuova ghiotta opportunità per fare business e movimentare lo stagnante mercato del lavoro.

Anche i settori tradizionali stanno adeguando la propria offerta ed organizzazione alla crescente sensibilità verso la tutela ambientale da parte dei consumatori e, più in generale, dell'opinione pubblica. E' un fenomeno abbastanza recente, infatti, l'interesse verso le tematiche ambientali: le imprese si stanno adeguando a questo nuovo orientamento, con un impegno che oltre a favorire l’ambiente, potrebbe offrire un nuovo vantaggio competitivo.

Essere ecologici o essere riconosciuti come tali dall’opinione pubblica potrebbe contribuire a migliorare la propria immagine, ad acquisire nuovi clienti o a mantenere invariata la propria quota di mercato, un obiettivo commerciale che, in tempo di crisi, sarebbe già un ottimo risultato.

Che sia frutto di una convinta adesione al rispetto dell'ambiente o di precise politiche di marketing, tuttavia, anche gli operatori del settore delle consegne su gomma stannocercando di limitare l’impatto ambientale prodotto.

Come Dhl Express, operatore che detiene il 15,4% del mercato nel settore espresso: da tempo questo operatore ha avviato degli investimenti per rinnovare la propria flotta. Un accordo siglato con Fiat consentirà all'azienda di dotarsi di nuovi mezzi a basso impatto ambientale. L'azienda punta a raggiungere 100 furgoncini a metano (il Ducato Natural Power) nel corso dell’anno. Questo obiettivo rientra nel più ampio programma ambientale "GoGreen" che, come spiega Fausto Forti, Presidente e Ad di Dhl Express Italy, “punta a ridurre entro del 10% le emissioni di CO2 entro il 2012 e del 30% entro il 2020”.

Un analogo percorso viene seguito, in questi mesi, anche da Tnt, uno dei principali player del mercato, che ha focalizzato il suo business sulle consegne h24. L’operatore, che vanta una quota di mercato pari al 25,3%, nel 2007 ha presentato “Planet me”, impegnandosi pubblicamente a tagliare del 45% le emissioni di Co2 entro il 2020. Nell’ultimo triennio Tnt ha anche formato il 10% dei propri autisti, fornendo nozioni di guida sicura ed ecologica. In questo modo, l’azienda può raggiungere un vantaggio triplice: basso impatto ambientale, risparmio economico e sicurezza. Tra le  altre iniziative messe in campo da Tnt vi è anche l’ottimizzazione dei percorsi compiuti dalla propria flotta su gomma: il tragitto su gomma si è ridotto di 5,4 milioni di chilometri. Inoltre, la flotta Tnt è stata ringiovanita: il 75% dei veicoli è sopra la categoria euro 3, mentre 18 furgoni arancioni hanno l’alimentazione a metano, a Gpl o ibridi. Dal prossimo ottobre, infine, inizierà a circolare il Kwh dedicato ai clienti del mondo della moda.

L’americana Ups, 12,3% di market share, sta attivando anch’essa iniziative finalizzate a ridurre l’inquinamento, soprattutto nei grandi centri urbani, come Milano, Torino, Genova e Catanzaro. Per raggiungere questo obiettivo l’azienda introdurrà i nuovi veicoli elettrici della Ducati, i Free Duck, già utilizzati da Poste Italiane per le proprie consegne e, per i servizi di consegna e ritiro di piccoli pacchi, saranno impiegati anche i quadricicli.

Tra le aziende italiane del settore spicca Bartolini che detiene il 18% del mercato nell’espresso: adeguandosi alle strategie dei competitors, questo operatore sta rinnovando la propria flotta, acquistando nuovi veicoli alimentati a metano o elettrici.

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