L’ottimizzazione, altrimenti conosciuta come search engine optimization o nella forma abbreviata SEO, indica l’insieme delle attività necessarie per migliorare il posizionamento di una pagina web sui motori di ricerca.
Spesso il Seo è affidato a giovani risorse che hanno una formazione umanistica, spesso laureati in scienze della comunicazione, lettere o filosofia, ed una grande passione per il web. I Seo conoscono a fondo la lingua di Google, leader mondiale delle ricerche sul web e contribuiscono alla creazione di siti web che hanno ottime probabilità di comparire tra i primissimi risultati quando qualcuno digita il nome di un prodotto o di unì’impresa su Google.
Grandi aziende come Fiat, Luxottica, Esselunga, Enel raggiungono facilmente le posizioni in testa alle ricerche, agevolati da:
1. notorietà del brand
2. ampia clientela che garantisce un enorme, e spesso spontaneo, volume di traffico sul sito web
3. grandi budget da destinare al web.
Le aziende più piccole, invece, devono guadagnarsi un posizionamento migliore, cercando di conoscere a fondo i meccanismi che regolano le visualizzazioni su Google, responsabile di radicali cambiamenti nel mondo delle ricerche online. Prima di Google i risultati di una ricerca dipendevano dalle keyword o parole chiave. Questo sistema ha iniziato a mostrare la sua inefficacia con l’abuso delle parole chiave associate dagli sviluppatori dei siti alle pagine web.
Alcuni motori di ricerca come Altavista, tra l’altro, iniziarono a vendere le posizioni alte dei loro risultati di ricerca, determinando a volte anche una certa inefficacia nelle ricerche online.
Una delle novità introdotte da Google è stato il PageRank, l’algoritmo che definisce la rilevanza di una pagina in base a concetti matematici. Le tecniche di indicizzazione di Google si sono continuamente rinnovate, affinandosi sempre di più, con l’esito per l’utente web di ottenere risultati di qualità crescente. Alcuni dei fattori che possono contribuire ad una migliore indicizzazione sono:
– qualità dei contenuti
– link che puntano ad una pagina
– frequenza di aggiornamento del sito
– Di recente anche l'apprezzamento ricevuto dai social network, tramite le condivisione su Facebook o Twitter.
Un criterio basilare per posizionare bene un sito è indiscutibilmente quello della qualità dei contenuti. “Bisogna partire dalla qualità dei contenuti – precisa Michal Gawel, giovanissimo direttore tecnico e del marketing di Seolab – perché la bravura di Google sta nel dare risposte sempre più pertinenti alle domande dei navigatori. Certo che poi il Seo dovrà strutturare questi contenuti a livello semantico, suggerire i titoli giusti, scrivere un codice pulito, ma anche avere un cuore che sta a metà tra il giornalismo e il marketing. La mia ormai è una professione multifacoltà».
Un buon Seo alle conoscenze tecniche deve associare anche quella delle principali tecniche di web marketing. Uno dei problemi riscontrati è che non esistono percorsi di formazione strutturata per questo nuovo profilo. “Oggi l'istituzione che si avvicina di più a un'accademia dei Seo è la nostra scuola (www.77academy.com) – spiega Marco Corsaro, fondatore di 77Agency, 15 milioni di fatturato, con clienti come Rcs, Nokia e Walt Disney – alla quale si accede attraverso una selezione rigorosa fatta di test attitudinali. Ma la cosa che viene premiata di più è la passione. Se trovassi cinque ragazzi bravi che programmano in Ruby li assumerei subito”.
Di seguito riportiamo alcuni consigli per migliorare il posizionamento su Google:
– I CONTENUTI: se un cliente ambisce a posizionarsi meglio dei propri concorrenti, deve innanzitutto puntare sul proprio sito. Una buona attività SEO da sola non basta: se il sito del cliente è composto da poche pagine statiche povere di contenuto mentre i concorrenti hanno siti più completi e ricchi di contenuti, tecnologicamente avanzati e con maggiori strumenti interattivi (es. forum o blog, opera sui social media), l’impresa sarà ardua. Per raggiungere migliorare la posizione il sito dovrà subire interventi strutturali che arricchiscano i contenuti. E’ importante stimolare anche i contatti per ottenere recensioni dagli utenti.
– LE PAROLE CHIAVE: a volte si desidera ottenere un buon posizionamento per keyword non presenti su un sito o poco pertinenti rispetto all’attività promossa. Va considerato che se è difficile posizionarsi in prima pagina per parole chiave presenti nelle pagine web di un sito, lo è ancor di più di più quando le parole mancano del tutto.
– LINK BUILDING: acquisire dei link è importante. Ma attenzione: inserire link a casaccio in forum o blog non aiuta a scalare le posizioni su Google. E’ fondamentale la qualità e la rilevanza dei link, oltre che avere un buon prodotto/servizio, per realizzare contenuti web di qualità e fare in modo che gli utenti ne parlino e ne scrivano sul web. Se l’azienda dispone di un prodotto poco recensito, il link building si complica parecchio.
– PAGERANK: Google utilizza un valore che aggiorna ogni 3 o 4 mesi che dipende non solo dalla qualità del proprio sito e dal numero di link in entrata ma anche dall’andamento del Web, ma anche dai siti dei concorrenti e da come evolvono i link tra di loro. Variazioni del PageRank non corrispondono necessariamente a modifiche del ranking di un sito sulle SERP.
Scendendo più nel tecnico, segnaliamo che una corretta attività di ottimizzazione coinvolge tutti gli elementi di un sito web: URL, layout, grafica, markup, contenuti, tecnologie. Tra le altre cose, consigliamo di fare attenzione quindi a:
– Codice delle pagine: strutturarlo in modo che i contenuti importanti si trovino il più possibile vicini all’inizio del markup;
– Markup HTML: usare il più possibile un mark up attinente alla struttura dei contenuti presentati (semantico) e verificare che il codice delle pagine sia formalmente valido;
– Title: differenziali, avendo cura che siano chiari e pertinenti rispetto al contenuto della pagina: dovrebbero contenere le keyword di maggior peso;
– Link: è preferibile, soprattutto per i browser più vecchi, utilizzare i collegamenti standard inserendo tag con l’attributo href.
– URL: costruire l’indirizzo della pagina in modo che sia descrittivo e possibilmente somigliante al titolo della pagina stessa. Inoltre si consiglia di limitare l’uso di una stringa di query nell’URL (coppie parametro=valore dopo un punto di domanda, dopo l’indirizzo della pagina http://www.sito.it/percorso/pagina?parametri=valori)
– Redirect: evitare l’uso di redirect non HTTP (attraverso tag ). E’ preferibile attuare ogni indirizzamento con una risposta HTTP di redirection (codici 3xx);