Le statistiche registrano nell'ultimo biennio un aumento del 40% dei corsi di formazione sul lavoro di gruppo, a scapito dei classici corsi a contenuto tecnico-professionale, con una domanda proveniente soprattutto dalle multinazionali e dalle grandi aziende italiane.
La nuova tendenza è quella che nel settore si chiama team building o sviluppo del lavoro di squadra. Soprattutto nei comparti produttivi dove è più accesa la competitività ed è più forte la corsa all'innovazione di prodotto (ad es. IT, telecomunicazioni, ricerca), il lavoro in team è diventato la regola organizzativa prioritaria, un modus operandi ordinario per raggiungere risultati straordinari: costi sotto controllo, aumento della produzione, miglioramento del servizio al cliente, livelli superiori di produttività e di efficienza.
E’ l’esperienza vissuta da aziende leader nel proprio settore che, a fronte di budget sempre più ridotti, hanno trovato nel lavoro in team la chiave per rispondere alle nuove sfide presentate da un mercato sempre più competitivo: il lavoro di squadra sembra essere la risposta migliore perché capace di realizzare sinergie tra le persone, integrarne le competenze, ottenere un output che non è semplice sommatoria dei risultati ottenibili dai singoli, ma molto di più.
Perché un gruppo di persone diventi anche un team di lavoro vincente occorre che i membri sperimentino un senso di interdipendenza e di coesione, ovvero che prendano coscienza delle reciproche diversità professionali e della necessità degli altri per raggiungere obiettivi che da soli non si è in grado di raggiungere. Possiamo infatti definire il team di lavoro come un insieme di persone unite in funzione di un obiettivo comune e interdipendenti in relazione alle specifiche competenze professionali. E’ proprio durante questo delicato processo (di team building o di costruzione del gruppo) che gli individui sviluppano la collaborazione e la fiducia reciproca necessarie per negoziare obiettivi, metodi e ruoli.
Quattro sono gli elementi indispensabili per costruire un team:
1. Condividere gli obiettivi: avere una visione sempre chiara e condivisa dei risultati che il gruppo deve raggiungere e delle azioni da intraprendere. Posto che inevitabilmente ciascuno apporta nel gruppo attese e bisogni personali, sarebbe opportuno integrare i diversi punti di vista in una prospettiva più ampia nello sforzo di attribuire un unico significato ai risultati da raggiungere e dare un’interpretazione comune alle azioni di fattibilità.
2. Condividere il metodo di lavoro: le regole di funzionamento del team devono essere negoziate. Dovranno essere analizzate le risorse ed i vincoli del gruppo; i processi di discussione e decisione dovranno essere definiti in modo da favorire la partecipazione di tutti.
3. Condividere i ruoli: sulla base delle specifiche caratteristiche professionali si attribuiscono i ruoli ai singoli membri del team che, riconoscendo le diversità professionali come risorse del gruppo e non come limiti, avvertono come necessario e indispensabile il contributo di ciascuno in termini di competenze e qualità.
4. Il riconoscimento della leadership che è chiamato al presidio delle competenze dei singoli, della comunicazione all’interno e all’esterno del gruppo, al rafforzamento del committment.
Arrivare a questi risultati non è facile. Talvolta è proprio la cultura aziendale ad impedire lo sviluppo dei team, soprattutto in piccole organizzazioni di tipo padronale-familiare dove prevale l’individualismo, dove manca la trasmissione delle competenze o la condivisione del know-how, dove è forte la tendenza dei manager a ricercare il potere attraverso il controllo dell'informazione.