Si tratta del terzo di una serie di incontri denominati “Welcome Day” voluti dai vertici di Confindustria per incontrare e conoscere i nuovi associati ed una base che, per il 48% è costituita ancora da PMI con meno di 30 dipendenti.
«Occasioni di dialogo – si legge in una nota dell'associazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo – con le quali si desidera evidenziare le scelte delle imprese che credono nei valori associativi e che scelgono di partecipare attivamente alla vita dell'organizzazione imprenditoriale più diffusa ed articolata del mondo».
Con circa 6mila nuove adesioni complessive nel 2005, Confindustria ha segnato il record assoluto della sua storia con oltre 120mila associati, che per il 98% rappresentano imprese piccole e medie. Dopo Milano e Roma, è toccato a Bari, a conferma di una visione unitaria del sistema industriale italiano, “un Paese unito da Bolzano a Ragusa i passando per Bari”.
Un Montezemolo attento e determinato si presenta alla platea dei circa 300 convenuti, apre l’incontro con il benvenuto ai nuovi soci ed una breve presentazione delle priorità per il Mezzogiorno del suo mandato a poco meno di due anni dal suo termine.
1. Fiscalità di vantaggio e cuneo fiscale per il Mezzogiorno.
2. Logistica ed infrastrutture: ci sono poche risorse ma vanno ottimizzate in poche ma strategiche infrastrutture che colleghino il Sud all’Europa del nord (es. porti e Salerno/Reggio-Calabria).
3. Recupero dei centri storici: attraverso un potenziamento di servizi e logistica per rilanciare il comparto turistico italiano nel mondo.
4. Società della conoscenza: riguardo al sapere universitario, il presidente auspica una riduzione del numero di facoltà e la creazione di poli universitari all’avanguardia e di eccellenza.
Priorità contenute in un documento che presto sarà discusso con il nuovo Governo, che sintetizza due anni di lavoro (dal 2004 ad oggi) durante i quali per la prima volta intorno ad uno stesso tavolo si sono seduti i rappresentanti degli Enti locali, di Confindustria e delle Parti Sociali.
Non dimentica di accennare al bisogno di sicurezza e legalità nel Sud Italia e la necessità di puntare sulla meritocrazia, sulla valorizzazione delle idee, del coraggio e, perché no, dei soldi (non solo quelli erogati da banche e Stato). Infine auspica che tutti imparino a far bene il proprio mestiere e, soprattutto, ad essere giudicato non “per quello che si fa ma per COME lo si fa”.