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Le fusioni bancarie premiano il Gruppo Intesa San Paolo

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Le aggregazioni fanno bene al brand e premiano il gruppo Intesa SanPaolo. Mentre Unicredit conferma e rafforza la posizione di leadership del proprio marchio nell'universo delle principali banche italiane.

Sono questi i risultati più interessanti che emergono dalla rilevazione semestrale realizzata dalla società di analisi indipendente B2Comunicazione in una ricerca che punta a fornire una misurazione quantitativa della forza del brand delle società quotate (Bsq) del settore bancario.

Lo studio, ormai alla sua sesta edizione, ha l'obiettivo di condensare in un punteggio sintetico variabili qualitative come l'efficacia della strategia, la "reputazione" della banca, il suo "potere di mercato", la corporate governance, la capacità di innovazione e la qualità della comunicazione ai mercati finanziari. Tutte variabili che non hanno a che fare direttamente con i risultati di bilancio, ma che pesano, in maniera spesso determinante, sulle fortune di Borsa dei titoli cui sono riferite. I voti sono attribuiti da analisti e giornalisti finanziari. «Il nuovo gruppo Intesa SanPaolo è il grande protagonista degli ultimi mesi. L'aggregazione tra l'istituto milanese e quello torinese ha catturato infatti l'attenzione del settore mettendo nell'ombra i protagonisti delle altre operazioni», dice Riccardo Taverna , partner di B2Comunicazione.

Il gruppo guidato da Corrado Passera segnala una variazione positiva del Bsq indicator pari al 3,66% tra giugno 2006 e gennaio 2007 rispetto al voto medio pre fusione dei due gruppi. Portando il valore dell'indice a quota 76,46 e scalzando in questo modo Mediobanca dalla seconda posizione in classifica (Bsq a 76,46).

Il Bsq medio delle banche italiane è calato nello stesso periodo del 4,41%, un risultato che conferma la stabilità complessiva nella percezione del marchio. L’unica novità sostanziale è stata proprio la fusione Intesa SanPaolo che ha catalizzato su di sé l'attenzione del mercato. Per quel che riguarda la «qualità del management» che rientra nella dimensione della "reputazione", distinta nella percezione del Ceo (amministratore delegato), del Cfo (direttore finanziario) e dell' Iro (Investor relations), tutte le banche italiane analizzate hanno registrato un’evoluzione positiva. Con punte di miglioramento che vanno dal +8,47% di Mediobanca, al +6,13% di Unicredito, al +3,69% di Intesa SanPaolo.

Nello specifico delle singole dimensioni, Unicredit mantiene la leadership in strategia, innovazione e corporate governance. Mediobanca si conferma prima in "reputazione" e conquista il primato anche in "potere di mercato". Mentre Intesa Sanpaolo è premiata nella "comunicazione ai mercati finanziari", dimensione nella quale Banca Intesa primeggiava nel rilevamento precedente. Alcune delle banche che subiscono il calo più pronunciato del Bsq indicator, ad esempio Capitalia e Monte dei Paschi di Siena debbono questo ridimensionamento all'incertezza relativa alle nuove aggregazioni.

Il voto medio di Capitalia resta comunque sopra la media, ed è in crescita sul fronte dell'abilità del management.

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