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Formazione finanziata: un'opportunità spesso non colta dalle aziende

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In Italia negli ultimi anni sta crescendo l’attenzione da parte del mondo aziendale verso la formazione continua, per valorizzare e riqualificare le risorse umane. A confermare questa tendenza vi è l'aumento della spesa per la formazione ai dipendenti, che è cresciuta del 70% dal 2000 al 2005 passando da 895 a 1.500 milioni di euro. La crescita è stata favorita in maniera decisiva dal fenomeno piuttosto recente dei finanziamenti alla formazione continua rivolta ai dipendenti delle imprese, una vera e propria opportunità che tuttora molte aziende non conoscono.

Questi finanziamenti sono gestiti dai cosiddetti Fondi Paritetici Interprofesssionali, istituiti in attuazione della legge 388 del 2000, che prevede la possibilità per le imprese di orientare una quota dei contributi versati all’INPS (pari allo 0,30% ovvero al “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) ad uno dei 13 Fondi attualmente esistenti in Italia. I datori di lavoro possono quindi, senza costi aggiuntivi, sfruttare tali risorse per finanziare, in tutto o in parte, i piani formativi aziendali (di imprese singole o associate) o individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. Naturalmente per richiedere tali finanziamenti è necessario definire un piano formativo adeguato agli obiettivi e coerente con la strategia aziendale.

Ma vediamo nel dettaglio cosa deve fare un’impresa per beneficiare di tali finanziamenti. E’ necessario innanzi tutto aderire ad uno dei 13 fondi, semplicemente inserendo alcune informazioni nel modello di denuncia contributiva DM10/2 (da utilizzare anche per le eventuali revoche dell’adesione): codice relativo al Fondo al quale si intende aderire e numero dei dipendenti per cui si versa il contributo integrativo di cui all´art.25 comma 4 delle legge 845/78. Va evidenziato che anche i datori di lavoro che non aderiscono ai Fondi Paritetici Interprofessionali sono tenuti a versare all´INPS tale contributo integrativo, senza tuttavia poterne beneficiare.

L’adesione al fondo è sempre revocabile, ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata, salvo disdetta. Ogni impresa può aderire solamente ad un Fondo nel periodo di riferimento, anche di settore diverso da quello di appartenenza. Dopo avere aderito l’impresa potrà inoltrare domanda di finanziamento secondo le modalità stabilite dal proprio Fondo di appartenenza. Una buona progettazione della formazione è decisiva per l’ottenimento dei finanziamenti poiché deve garantire da un lato la qualità del progetto (valutato dai fondi in fase di definizione delle graduatorie) e dall’altro il rispetto delle norme burocratiche.

Attualmente è stato pubblicato il bando 2007 da parte del Fondo For.Te. Il bando è rivolto alle imprese operanti in tutti i settori economici e prevede un contributo a fondo perduto fino al 100% del costo della formazione per un importo massimo (per ogni soggetto beneficiario ) che oscilla da 300.000 a 900.000 € a seconda del settore. Possono presentare domanda di finanziamento tutte le imprese iscritte al fondo prima del 31 maggio 2007, inviando la relativa documentazione entro il 15 novembre 2007.

Fondo For.te finanzia piani formativi (aziendali o individuali), intesi come un programma organico costituito da:
– uno o più progetti formativi (corsi)
– piano finanziario

– accordo sottoscritto tra soggetto beneficiario e parti sociali (nazionali, territoriali, o interne all’azienda).

La Made (www.made.eu) società specializzata nello sviluppo di progetti con la formula del temporary management, offre servizi specifici sui finanziamenti alla formazione, complementari alla propria offerta tradizionale, che vanno dalla progettazione del piano formativo alla presentazione della domanda di finanziamento al Fondo For.te, fino realizzazione dell’intero piano formativo.

Giulio Derobertis, Partner Made, già progettista e coordinatore di piani formativi finanziati da fondi interprofessionali, spiega che i finanziamenti per “la formazione rappresentano uno strumento decisivo per consolidare o rilanciare un’azienda, soprattutto le piccole e medie, solitamente poco inclini ad inserirla nei propri piani strategici. Attraverso un adeguato programma di riqualificazione, da un lato si valorizza l’elemento chiave della competitività, le risorse umane, dall’altro si crea un’occasione per rivedere e rinnovare la propria strategia generale. La formazione, inoltre, viene vissuta positivamente dai lavoratori poiché rappresenta un'occasione di crescita professionale e rappresenta anche un segnale di attenzione da parte del datore di lavoro nei loro confronti. Se a questo si aggiunge che l'intero programma può essere finanziato fino al 100%, la portata di questa opportunità cresce ulteriormente. La Made supporta le imprese che intendono sviluppare un piano formativo coerente con il piano strategico globale, offrendo servizi di varia natura in fase di progettazione (analisi dei fabbisogni formativi, redazione del piano didattico e di quello finanziario, gestione della documentazione relativa all’intera pratica, supporto nella definizione degli accordi sindacali, ecc.) e per l’attuazione del piano (progettazione del programma didattico dettagliato, coordinamento della attività formativa, individuazione personale docente, rendicontazione, ecc.)."

Per informazioni sui servizi Made relativi ai finanziamenti alla formazione continua contattare Giulio De Robertis (g.derobertis@made.eu) – 080.4059715

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